«La mia prima esperienza di rappresentanza studentesca, cominciata da quella di classe, è avvenuta in quarta ginnasio». È questa la confessione, lievemente malinconica, dell'oristanese Francesco Riccio, storico rappresentante d'istituto, diciannovenne, maturando 2018. Francesco, un ragazzo alto, ben piantato, dal tono perennemente compito e i modi diretti, possiede un fiuto da segugio verso i problemi degli studenti e alla minima necessità dei suoi compagni d'Istituto, come per riflesso pavloviano, interviene con mano chirurgica. Ora che una nuova realtà scolastica, l'università, lo attende, Francesco si prende il giusto tempo per guardarsi alle spalle e raccontare se stesso. E sceglie di coinvolgere, in questo percorso di introspezione, anche Eulogos.
Prima esperienza di rappresentanza di classe: fallimentare o di successo?
«È acqua passata».
Nulla da aggiungere?
«A me è piaciuto molto quel compito: peccato non mi abbiano rieletto per il secondo anno».
Quando hai pensato di diventare rappresentante d'istituto?
« L'idea iniziale era di candidarmi come rappresentante d'istituto in seconda, ma, volendo trascorrere quell'anno all'estero, ho anticipato la mia candidatura alla prima liceo: quanto mi sono divertito in quel periodo! A discapito della didattica, ahimè. In fin dei conti, ritengo che rivestire quella carica mi abbia formato tantissimo».
A proposito di didattica, quali materie preferisci?
«La materia che più mi piace è l'inglese. Mi piacciono molto le scienze e non mi trovo male con la matematica».
Quali discipline, al contrario, non ti interessano?
«Letteratura e filosofia».
Dove svolgerai i tuoi studi futuri?
«Bocconi, corso di management ed economia internazionale, a Milano ».
Bocconi? La stessa università che frequenterà Nicola Sanna, ultimo tuo "rivale" alle elezioni dei rappresentanti d'istituto?
«Esattamente. Io e Nicola, in realtà, siamo molto amici. La mia candidatura è stata quasi last - minute. Andrea Putzu e Nicola Sanna (ndr, Putzu è l'altro rappresentante di istituto) erano già candidati assieme».
Resti ancora un decastrino. Sei un maturando: qualche anticipazione sulla tua tesina?
«Ho fatto un percorso che inizia con "La roba" di G. Verga e, attraversando la Belle Époque, termina con "Il Grande Gatsby" di Fitzgerald. In pratica, attraverso il paragone dei due scritti di periodi diversi, ne spiego i cambiamenti».
Insegnante preferito?
«Non saprei. Mi trovo bene con tutti: è proprio dirne uno il problema».
A. Cozzolino
ultimo aggiornamento 17/06/2018 alle ore 19:47
Riccio sa come far parlare di sé, per me farà strada
RispondiElimina