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SETTE PERLE. Donne adultere, giovani o coraggiose: ecco quali storie dovreste leggere




Diciamoci la verità: la maggior parte dei libri apprezzati dagli adulti, quindi consigliati dagli insegnanti, non interessano minimamente ai ragazzi. Ricordo che, in quarta ginnasio, la lettura consigliata per l'estate, che avrebbe dovuto prepararci all'anno successivo, fu il celeberrimo tomo di Alessandro Manzoni: I Promessi Sposi. Come ogni buon studenti del ginnasio, non lo lessi. Non perché disprezzassi il romanzo in sé, che riscoprii anni dopo e di cui adorai alcuni personaggi, ma perché l'obbligo delle lettura ottiene, come unico risultato, quello di far terra bruciata attorno al libro proposto. Per quanto sia convinta che alcuni libri vadano letti, perché sono bellissimi, entusiasmanti e «oddio, come ho fatto a ignorarlo per tutto questo tempo», posso solo consigliarne la lettura, nella speranza che il potere sconosciuto della manipolazione mentale vi spingano a leggerli.

Vi presento, ora, tre libri che amo davvero tanto:

1. Anna Karenina di Lev Tolstoj (vari editori)
Classico mattone che potrebbe scoraggiare anche i lettori più motivati. Quando lo lessi, pensai di fare una tabella coi nomi di tutti i personaggi del romanzo, perché temevo di poter dimenticare il carattere e la storia di ognuno (sono tantissimi). Il romanzo si apre con una massima, destinata ad essere citata anche da chi non ha mai aperto un libro dell'autore russo: "Le famiglie felici sono simili fra loro: ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". Una frase del genere apre lo scenario a mille possibilità e consacra l'accesso di Anna Karenina all'Olimpo dei Classici della letteratura mondiale. Ma di cosa parla questo romanzo? Anna è sposata, ha un figlio a cui è devota e un amante che ama follemente. Dilaniata dal conflitto morale dovuto a questa situazione, Anna cercherà di sopravvivere alle conseguenze di una nuova passione in un mondo, quello dell'aristocrazia e dell'alta borghesia moscovita, dominato dalle apparenze. Succube delle norme sociali e poi della violazione di esse, il destino di Anna pare avviato, irrimediabilmente, alla rovina. 

2. L'eleganza del riccio di Muriel Barbery (edizioni e/o)
È l'unico romanzo che ho letto di quest'autrice, ma mi è stato sufficiente per inserirla tra le scrittrici che amo di più al mondo. Incredibilmente, a differenza di molti altri libri celebrati dalla critica e poco dai lettori, L'eleganza del riccio si è dimostrato una vera e propria scoperta per me: originale, svelto, brillante, capace di far divertire e far riflettere. La narrazione, nel testo, è doppia ed è portata avanti, quindi, da due punti di vista: quello della portinaia cinquantenne dalla formazione culturale clandestina, Renée Michel, e quello di Paloma, ragazzina dodicenne intellettualmente superdotata che progetta il suo suicidio e critica implacabilmente l' "adultitudine". I destini delle due cervellone si intrecciano quando, nel loro condominio, si trasferisce Kakuro Ozu, fascinoso riccone giapponese dall'animo semplice e buono, che cambierà per sempre la visione delle cose di entrambe.
Curiosità: Tolstoj è molto importante, in questo romanzo.

3. Una donna può tutto di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie)
Non so se esista la definizione di docu - romanzo, ma mi piace definire «Una donna può tutto» così: è la storia, riportata dall'ultima strega ancora in vita, dell'esperienza del 588° reggimento, composto da sole donne e fortemente voluto da Marina Raskova, la donna più famosa dell'aviazione sovietica. Inutile dire che un reggimento femminile, seppur fondato da una donna che godeva di ampio riconoscimento in ambito militare, generasse non poche perplessità, oltre che grande ilarità, presso i colleghi uomini. La storia delle Nachthexen, come vennero chiamate dai soldati tedeschi, è la storia di queste perplessità, è una storia di coraggio, abnegazione e patriottismo. Più di tutto, è una di quelle storie di cui abbiamo bisogno per ricordarci che val sempre la pena di lottare per ciò che è giusto e a cui teniamo. 

Valentina Nanni
ultimo aggiornamento 21/06/18 alle ore 9:26











Commenti

  1. MI FANNO DAVVERO RIDERE LE PERSONE CHE CITANO TOLSTOJ: "LE FAMIGLIE INFELICI…"AHHAHAHHA, SI LIMITANO ALL'INTRODUZIONE DEL ROMANZO
    AHAHAHAHHA

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