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Visualizzazione dei post da 2018

Noi siamo la generazione "Snowflake": tanto buonismo e un unico pensiero

Claire Fox è un’intellettuale inglese, libertaria, già militante del Partito comunista rivoluzionario. Ha scritto un libro purtroppo non disponibile in lingua italiana, intitolato "I find that offensive!" (Lo trovo offensivo!), che ha avuto il merito di affrontare il problema dell’influenza del pensiero unico politicamente corretto sulle nuove generazioni. Claire è una voce fuori dal coro negli ambienti progressisti. Per le sue prese di posizione, è divenuta oggetto di critica da parte del suo stesso mondo d’appartenenza politica, in particolare a causa delle sue idee contro il multiculturalismo e il “politically correct”. Il termine “Snowflake” (fiocco di neve) deriva dal celeberrimo romanzo di Chuck Palahniuk, "Fight Club", e, nel 2017, lo scrittore rivendicò il merito di averlo coniato.  Cosa significa. Lo stesso termine fu ripreso nel 2016 proprio da Claire Fox e, dall’uscita del suo libro, viene utilizzato per indicare tutti quei giovani, in particolar

Alessandro, un sognatore rispettoso, vuole parlarci

In questi tempi, in cui continuamente si apprendono notizie sempre più inquietanti per quanto riguarda il razzismo e la difficile integrazione dei migranti in Italia, sarebbe bene fermarsi per un momento di riflessione e rivalutare una figura di ineguagliabile rilievo nella storia non solo greca, ma del mondo intero. Mi riferisco ad un imperatore famosissimo, considerato per le sue capacità figlio di Zeus dall’oracolo di Siwa, che pur essendo salito al trono alla giovane età di vent’anni riuscì in un lasso di tempo brevissimo a conquistare e arrivare fino ai confini del mondo allora conosciuto riuscendo ad ottenere una fusione tra tutte le culture. Sto parlando di Alessandro III di Macedonia, noto anche come Alessandro Magno. Figlio di Filippo II di Macedonia, guidato dalla figura emblematica della madre Olimpiade e del suo maestro Aristotele, crebbe con l’obiettivo di liberare le città greche in Asia, che, conquistate e sottomesse dall’Impero Persiano, avevano una formale auto

Il valore recondito della musica, secondo un musicista

Spesso amici, familiari o semplici conoscenti mi domandano perché io suoni unicamente brani “di musica classica”. Forse, frequentando il Conservatorio, sono obbligato a studiarli? La mia risposta, invariabilmente, è:-No, io HO SCELTO di suonare le composizioni dei vari Mozart, Beethoven…-. Tanti miei coetanei, anche del Conservatorio, invece direbbero esattamente il contrario. Infatti, che senso ha ascoltare e suonare opere di due, tre secoli fa? Opere perlopiù lunghe, noiose e ancorate a vecchi stili musicali. Non è forse meglio ballare, sognare e rilassarsi sulle note delle canzoni e dei brani attuali? Ora, senza nulla togliere (tutt’altro!) al rock, al pop, e a tutti i generi musicali odierni, bisognerebbe rivalutare la validità (ma soprattutto l’ascoltabilità) dei brani “classici”. Perché, dopo millenni, cerchiamo di capire Socrate? Perché, dopo duecento anni, apprezziamo le poesie di Baudelaire? Perché hanno qualcosa da dire. Uno attraverso la filosofia, l’altro tramite la sc

Perché la xenofobia è il nostro coltello (ma la cui lama è a doppio taglio)

Oliviero Toscani, "Razza umana". Ogni diritto è riservato al legittimo avente diritto.  Macedonia di parole. Cominciamo dal termine (apparentemente) greco "xenofobia". Questa è una parola che farebbe rabbrividire i greci, ben inclini, come già sappiamo, all'accoglienza dello straniero, dello xénos, verso il quale non provavano assolutamente alcuna paura, fòbos. E invece, oggi, la parola xenofobia, erroneamente ritenuta greca, ma coniata nei primi anni del '900 dallo scrittore francese Anatole France, sta tornando di moda: la paura del confronto, il timore di quello che non conosciamo, si  staglia minacciosamente sulla nostra civiltà. E lo scenario, desolante, attuale ci impone di farci giusto due domandine. «L'Italia è uno dei paesi più xenofobi d'Europa», ci spiega Gilberto Corbellini, docente di bioetica all'Università "La Sapienza" di Roma. «Il 70% della popolazione ha (ad esempio, ndr) paura degli immigrati e tra le 1

Tremila euro alla decastrina Cappello. "Prossimo obiettivo fare medicina"

Sara Cappello, studentessa della nostra scuola, già qualificata alle regionali delle Olimpiadi di Filosofia, ha raggiunto un ambito traguardo: una borsa di studio, dedicata allo scienziato oristanese  scomparso, Antonello Pinna, dal valore di 3000 euro. La Cappello è stata scelta tra le tante candidature, grazie ai parametri ISEE dei genitori nonché per merito dell'alto profitto maturato nel quinquiennio; il suo voto di maturità, non inferiore a 100/100, e le sue esperienze extrascolastiche, tra cui le Olimpiadi, le hanno permesso di ritirare un importante bonus, spendibile naturalmente per il proseguo degli studi universitari. "Vorrei studiare medicina", ha spiegato Sara a LinkOristano. Al ritiro della borsa di studio, avvenuto a Oristano, con la partecipazione dello scienziato Graziano Pinna (fratello del defunto Antonello, alla cui memoria è dedicata l'omonima borsa), presente una delegazione del De Castro: la prof.ssa Rita Sanna, la prof.ssa Dora Pinna, e il

Il professore di scienze ne canta quattro, anzi otto. Ecco il suo tormentone sul ciclo di Krebs

Il prof. Gianluca Grossi, insegnante di scienze, chitarra alla mano, ci spiega, in questo video, con una canzoncina molto simpatica, le fasi del ciclo degli acidi tricarbossilici. «Krebs, Krebs, Krebs… con solamente otto step, step, step», strimpella il Docente, servendosi di un ritmo cadenzato, degno dei migliori tormentoni estivi. Sotto, vi proponiamo la concettualizzazione grafica del ciclo dell'acido citrico a cura de "il Paradiso delle Mappe". Alessio Cozzolino ultimo aggiornamento 13/08/2018 ore 14:36  

«Le mie labbra e quel bacio per uccidere Giovanni, minacciato da mio marito»

Giovanni non riusciva a dormire. Si rigirava continuamente nel letto, senza trovar pace. Aspettava con ansia una carezza di Morfeo. Era stanco. E più passava il tempo, più si inquietava. Strani pensieri gli giravano per la testa. Alla fine, troppo agitato, si alzò, rigettando con rabbia la coperta dal petto. L'afa della camera da letto era insopportabile: non riusciva a respirare, un caldo pesante gli copriva le narici. Giovanni contò i passi mentre si dirigeva verso la finestra chiusa, alla quale si diramava qualche raggio argenteo lunare. Il nostro eroe cadenzava mentalmente la propria andatura. Inspiegabilmente, almeno così sembrava, tornò indietro quasi correndo, e si ricoricò, bocconi. Prima infatti, gli era sembrato scomodo e faticoso camminare verso la finestra. Nel momento in cui si coricò, una donna uscì dall'armadio e Giovanni si alzò di scatto. «E tu, chi sei? Che ci fai qui?» chiese. La donna era nuda, anzi, appena coperta da un velo bianco trasparent

L'opinione. «De Castro, non deludermi»: parola di Giada

Una studentessa delle medie di Ghilarza, iscritta all'anno scolastico 2018/2019 del liceo classico De Castro, ci spiega, in una breve lettera, le sue speranze per il futuro scolastico, le sue aspettative e i suoi obiettivi di carriera. Caro Eulogos, sinceramente, dal De Castro mi aspetto davvero molto, in primis perché vedo che i vostri professori svolgono davvero un buon lavoro con gli alunni; spero che, anche con me presente, sappiano valorizzarli; che tengano conto dei talenti che molti di noi hanno; spero che non insegnino e basta, ma che formino tutti i ragazzi per la vita dopo il liceo e per l'ambito lavorativo. Grazie all'open day svoltosi a Gennaio ho saputo che offre davvero molti optional per hobby, talenti e sogni un po' di tutti; ad esempio corsi di lingue orientali per chi punta alle università di letterature straniere oppure corsi di musica e di canto per gli appassionati o magari anche già professionisti, ecc.. Spero davvero che mi possa aiuta

L'opinione. Il sindacalista ivoriano: «Salvini, noi immigrati sfruttati». E la sinistra gli plaude

Aboubakar Soumahoro è oggi un nome, anche se non ancora conosciuto da molti, che piace pronunciare per rappresentare il PD. Dirigente del sindacato autonomo Usb, Soumahoro è italo - ivoriano, di cittadinanza italiana, ha 38 anni e, dopo aver partecipato a scioperi e manifestazioni per ricordare l'omicidio di Soumaila Sako, attivista ventinovenne malese in forze presso il suo stesso sindacato, ucciso lo scorso 2 giugno a San Calogero (nel Vibonese) in una sparatoria, continua la sua lotta per difendere i diritti dei braccianti agricoli sfruttati nelle Piana di Gioia Tauro e costretti a vivere in condizioni precarie nella tendopoli di San Ferdinando. Dopo la frase del Ministro degli Interni Salvini, la nota «la pacchia è finita (…). I migranti hanno mangiato alle spalle del prossimo troppo abbondantemente», Soumahoro, durante lo sciopero dello scorso 4 giugno, ha replicato: «Salvini dichiara che la pacchia è finita. Per lui, non per noi. Soumaila era un cittadino, un braccian

Un viaggio geologico all'Asinara

Sopra, uno scorcio del Golfo dell'Asinara. Immagine di Easyviaggio.  Quando si presenta l’occasione di organizzare una visita all’Isola dell’Asinara, accetto sempre con entusiasmo. Ho un bel ricordo dell’esperienza lavorativa vissuta in quella terra, ricca di fascino per la natura e le storie che custodisce. Pirati, lazzaretti, cimiteri di guerra e istituti di reclusione hanno segnato la sua storia antica e recente; assaporata con la giusta calma, l’Asinara è una terra dove tanto si può vedere ma tantissimo si può immaginare. Si possono immaginare le imbarcazione cariche di prigionieri e di malati lasciati a morire, le belle storie di detenuti che speravano di scontare lì la loro pena per poter mantenere un po’ di libertà, e quelle di fughe rocambolesche sull’isola madre, quasi sempre interrotte nel breve tratto di mare che le separa.  Si può anche andare molto più indietro nel tempo, e immaginare questa terra quando l’uomo non c’era, ma quando neanche l’Italia c’e

SETTE PERLE. Donne adultere, giovani o coraggiose: ecco quali storie dovreste leggere

Diciamoci la verità: la maggior parte dei libri apprezzati dagli adulti, quindi consigliati dagli insegnanti, non interessano minimamente ai ragazzi. Ricordo che, in quarta ginnasio, la lettura consigliata per l'estate, che avrebbe dovuto prepararci all'anno successivo, fu il celeberrimo tomo di Alessandro Manzoni: I Promessi Sposi. Come ogni buon studenti del ginnasio, non lo lessi. Non perché disprezzassi il romanzo in sé, che riscoprii anni dopo e di cui adorai alcuni personaggi, ma perché l'obbligo delle lettura ottiene, come unico risultato, quello di far terra bruciata attorno al libro proposto. Per quanto sia convinta che alcuni libri vadano letti, perché sono bellissimi, entusiasmanti e «oddio, come ho fatto a ignorarlo per tutto questo tempo», posso solo consigliarne la lettura, nella speranza che il potere sconosciuto della manipolazione mentale vi spingano a leggerli. Vi presento, ora, tre libri che amo davvero tanto: 1. Anna Karenina di Lev Tol

La notizia. Libri scolastici adottati, online gli elenchi. Prezzi alti per i primi anni

Sono disponibili online gli elenchi dei libri di testo da comprare per l'anno scolastico 2018/2019. Vediamo, assieme, quanto costerà, tendenzialmente, a una famiglia che ha un figlio al De Castro (classico). l'acquisto dei testi scolastici. Primo biennio  QUARTA GINNASIO - circa 400 euro (366,95 euro), esclusi i dizionari di greco e latino.  QUINTA GINNASIO - circa 200 euro (149 euro). Secondo biennio PRIMA LICEO CLASSICO - poco meno di 400 euro (386, 25 euro). SECONDA LICEO CLASSICO - poco meno di 300 euro (280, 55 euro).  Quinto anno  TERZA LICEO CLASSICO - poco meno di 400 euro (353, 05 euro). Ecco l'elenco dei libri adottati o consigliati. Lo trovate  qui .  La redazione  ultimo aggiornamento 18/06/2018 alle ore 10:49

L'intervista esclusiva. «Io e Nicola? Molto amici». Riccio si racconta a Eulogos

«La mia prima esperienza di rappresentanza studentesca, cominciata da quella di classe,  è avvenuta in quarta ginnasio». È questa la confessione, lievemente malinconica, dell'oristanese Francesco Riccio, storico rappresentante d'istituto, diciannovenne, maturando 2018. Francesco, un ragazzo alto, ben piantato, dal tono perennemente compito e i modi diretti, possiede un fiuto da segugio verso i problemi degli studenti e alla minima necessità dei suoi compagni d'Istituto, come per riflesso pavloviano, interviene con mano chirurgica. Ora che una nuova realtà scolastica, l'università, lo attende, Francesco si prende il giusto tempo per guardarsi alle spalle e raccontare se stesso. E sceglie di coinvolgere, in questo percorso di introspezione, anche Eulogos. Prima esperienza di rappresentanza di classe: fallimentare o di successo? «È acqua passata». Nulla da aggiungere? «A me è piaciuto molto quel compito: peccato non mi abbiano rieletto per il secondo a

La notizia. Liceo breve: comincia dal 2018/2019. Quattro anni al posto di cinque

Dall'anno scolastico 2018/2019 in cento licei ed istituti, sia tecnici che professionali, decollerà la sperimentazione del cosiddetto «liceo breve». Vediamo assieme come è articolato. Prima di tutto, la durata di questa nuova scuola sarà di quattro anni, invece di cinque. Le ore annue saranno quindi aumentate, da 900 a circa 1050. Gli alunni dovranno raggiungere le stesse competenze dei compagni che studieranno un anno in più. Inoltre, al termine di questo ciclo, i ragazzi del liceo breve sosterranno regolarmente l'esame di maturità. Gli istituti prescelti saranno quindi invitati a proporre dei piani di studio sperimentali, riguardanti soprattutto la rimodulazione nei piani didattici e l'utilizzo delle tecnologie e dei laboratori per l'apprendimento. I risultati di questo esperimento, infine, verranno analizzati dettagliatamente da un Comitato scientifico nazionale. Una simile proposta era già stata fatta nel 2000 dal ministro Luigi Berlinguer e, successivamen

La notizia. Sara Cappello, una ragazza sopra le righe che adora la filosofia. Ma che vuole fare il medico #talentidecastro

Vi consigliamo la lettura dell'articolo scritto da Alessio Cozzolino e pubblicato su LinkOristano.it, per meglio conoscere l'oristanese Sara Cappello, una studentessa "prodigio" del nostro Liceo Classico. Difatti Sara, accompagnata dalle docenti Helga Corpino e Alessandra Melas, il 2 marzo scorso, ha partecipato alle Olimpiadi Regionali Sarde di Filosofia, svoltesi a Cagliari, piazzandosi terza in graduatoria.  E a LinkOristano.it la classicista oristanese, a tal proposito, racconta: “Quando sono entrata nella sala delle prove (ndr a Cagliari) e ho visto che iniziava a riempirsi ho detto: “Ci sono troppe persone, non passerò mai”. Poi, invece, sono rimasta abbastanza soddisfatta dell’elaborato che ho svolto, ma a prescindere da questo la giornata è stata allegra". A ben vedere, Sara Cappello parrebbe già instradata verso il corso di laurea in filosofia. E invece, a dispetto del legittimo “misunderstanding”, riserva a tutti una sorpresa; vorrebbe immatr

Diario di un musicista. "Libera" (Farru) al De Castro: «La mafia? Globalizzata. E l'antimafia?»

Stamattina si è tenuta nel nostro Istituto la conferenza del professor Gianpiero Farru, referente regionale di "Libera" e occupato anche nell'ambito del volontariato. Scopo dell'incontro era quello di preparare gli studenti alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzato da Libera, che si terrà il 21 marzo su tutto il territorio nazionale, compreso in Sardegna, ad Alghero. È stato un incontro molto interessante: alle risposte esaustive date da Farru a due ragazzi, Lorenzo e Chiara, che l'hanno intervistato, si sono alternati altri studenti che, accompagnati dal pianoforte, hanno recitato delle letture tratte da scritti, per citarne qualcuno, di Giovanni Falcone e Roberto Saviano. Si è parlato degli obiettivi di Libera, che, secondo Farru, " prova a riaccendere le coscienze dei cittadini sul fenomeno mafioso"; molto interessante è stata l'analisi del professore sul fenomeno della globalizza

L'opinione. Il vetusto? Rende leader: «Dimostrate il vostro valore»

Gli studi umanistici ci pongono nella condizione privilegiata di entrare a contatto, fin dal ginnasio, con i grandi eroi della mitologia greca: Eracle, Teseo, Perseo, Ulisse, Prometeo e tanti altri. Le loro vicende provengono da un mondo lontanissimo, ma il tempo non le rende distanti da noi. Proprio attraverso esse, scopriamo quanto l’animo antico fosse simile al nostro di fronte alla paura, alla sofferenza, alla gioia, all’amore. Tutti i grandi protagonisti del mito rimandano a un unico grande archetipo: l’archetipo dell’eroe. In psicologia, gli archetipi sono forme simboliche universali facenti parte dell’inconscio collettivo e comuni a tutte le culture. In particolare, l’archetipo dell’eroe ricorre non solo nei miti, ma nelle fiabe, nelle opere letterarie, nei film, nelle vite dei santi e perfino nella storia (Cesare, Carlo Magno, Ghandi, Nelson Mandela ecc.). Da Teseo ad Artù, da Superman a Harry Potter, l’archetipo dell’eroe ha attraversato i secoli e, ancora oggi, è in grado di

L'intervista esclusiva. Fabio Stassi: «Vorrei imparare a essere uno scrittore»

C’è chi è geniale, ma non sa di esserlo. E c’è chi, pur essendo di capacità narrative superiori alla media, riesce a conservare l’umiltà. È forse il caso di Fabio Stassi, noto scrittore romano e dipendente de «La Sapienza» di Roma (Biblioteca di Studi Orientali, ndr), che ha deciso di concedere ai lettori di Eulogos un'intervista esclusiva.  Come e quando si è reso conto di essere uno scrittore? Non ci si rende mai conto di essere uno scrittore. È ancora quello che vorrei imparare a essere. Ma posso dire che già da bambino sapevo che questa era la mia più grande aspirazione. Una sera, ero piccolo, nevicò a Roma, fu un fenomeno insolito e straordinario, che mi incollò alla finestra della cucina. Il giorno dopo provai a raccontarlo, con le parole, e mi resi conto di quanto era difficile, ma anche di quanto quella difficoltà mi affascinava. Credo sia legato al linguaggio. Scrivere è sempre stato per me il modo in cui ho cercato di esprimermi, per me il più congeniale.

Diario di un musicista. Insieme si vince, se insieme si lotta. E il male, la mafia, «avrà fine»

Prima dicevano che non esisteva. Ora, qualcuno si illude che sia stata sconfitta. Stiamo parlando delle mafie, organizzazioni criminali che, radicandosi capillarmente nel tessuto sociale, politico, economico e culturale (non solo del Sud), ma anche di tutta Italia, hanno formato uno "stato" a sé stante. Uno "stato" il cui potere è dato dalla corruzione, dalla violenza e dall'oppressione delle persone oneste. Questa situazione era la normalità per gli uomini e le donne che vivevano nei territori governati dalla mafia. Nessuno scandalo, nessuna indignazione, nessuna opposizione. Non c'era differenza fra legalità e illegalità. Poi, sono arrivate delle persone, che hanno combattuto la mafia e cercato di aprire gli occhi alle persone vessate da quel sistema criminale. E come lo hanno fatto? Unendo la gente corretta, onesta, animata da un unico valore: quello della giustizia.  Il che, se ci pensiamo bene, è la stessa cosa: la Bastiglia è stata presa dal popol

La notizia. L'antimafia nelle scuole, dal liceo di Oristano il riscatto delle periferie (da "il Fatto Quotidiano")

Oggi, nel "Fatto Quotidiano" cartaceo, Nando dalla Chiesa parla del De Castro. E si complimenta giustamente con il preside Pino Tilocca, per il grande lavoro svolto in tema di sensibilizzazione degli studenti circa argomenti di valore sociale, con la professoressa Sabrina Sanna, nonché con un altro gruppo di "gentili docenti". Dalla Chiesa ha speso belle parole anche per Alessio Cozzolino, Eleonora Frongia e Riccardo Rosas, redattori del giornalino d'Istituto "Eulogos". La redazione di Eulogos esprime, con questa breve nota,  tutta la sua soddisfazione, unita a un pizzico di orgoglio, per il pezzo del prof. Dalla Chiesa. Intanto, vi suggeriamo caldamente di leggere il pezzo di Alessio Cozzolino per Linkoristano.it riguardante la giornata del 27 febbraio 2018, di cui si parla nell'articolo de "il Fatto".  Lo trovate qui. La redazione (ultimo aggiornamento 12/03/2018 alle ore 19:47)

#talentidecastro La poetessa Janette: «Non avere paura di un cuore spezzato»

Teseo si comportò così con Arianna. Agamennone con Clitennestra (ma non la fece franca). Quasi tutti gli eroi della Grecia Antica hanno peccato di infedeltà verso le loro congiunte. Si potrebbe enunciare, in ultima sede, il teorema: se un greco antico è stato eroe, allora ha spezzato il cuore alla sua donna. Poche eccezioni hanno smentito questa verità assoluta. Janette Dessì Rodríguez, una simpatica ragazza del quarta ginnasio, che si diletta nello scrivere poesie e componimenti di varia natura e  che li pubblica nel suo profilo Instagram, ha ben presto inquadrato - coadiuvata dagli studi classici - le menti misogine degli Antichi. E ha trovato un monito da suggerire a chi si cruccia sul problema del "cuore spezzato", che accompagna gli uomini dalla notte dei tempi. Il verso della Rodríguez che vi proponiamo qui sotto è lenitivo. Non aver paura di un cuore spezzato, piuttosto abbine di chi ha permesso che si spezzasse.  Le opere della Dessì Rodríguez, in gene

La notizia. A lezione di «umanità». Il De Castro ci crede

Il volontariato: cosa è? Chi interessa? Il volontariato è un'opera di bene, è ciò che, nel silenzio e con umiltà, aiuta i più deboli in maniera completamente disinteressata. Ci riguarda tutti quanti, perché ognuno di noi potrebbe essere un volontario o, al contrario, necessitare del volontariato.  Non bisogna pensare al volontariato solo come un aiuto economico o sanitario; a volte una parola di conforto può valere più di qualsiasi somma di denaro. Spesso pensiamo sia un impegno troppo importante, a cui la maggior parte di noi non può sottostare. Il volontariato è sì, certo, un onere importante e che quindi va affrontato con consapevolezza, ma non deve essere considerato un peso, anzi va stimato quale  continua opportunità di crescita per noi stessi e per gli altri. Probabilmente, una società  concentrata ancor di più sul volontariato renderebbe il mondo un posto migliore. Il confronto con gli altri, che è sempre qualcosa di positivo, ci fa crescere e ci rende Persone.

La notizia. Droga e ragazzi: un binomio pauroso

Esiste una bellissima (e alquanto nota) poesia di Jacques Prévert che si intitola "I ragazzi che si amano", di cui sono affascinata (potete leggerla qui ). Mi è tornata in mente all'inizio di questo articolo, e ho pensato che si potrebbe sostituire, con uno sforzo di fantasia, la parola "amano" con il vocabolo "drogano". Infatti, proprio come gli innamorati, i drogati appaiono distanti, strani, immersi in una dimensione che non è quella ordinaria, regolare, prevedibile. I tossicodipendenti sembrano emergere dall'ombra della realtà per abitare i limiti della stessa. Eppure, non sono che ragazzi comuni, provenienti da diversi ambienti sociali e da situazioni familiari differenti. Basta entrare in un qualsiasi istituto per incontrarli. Spesso se ne conoscono i nomi, ma ciò che fanno viene riportato quasi come una leggenda, un affare vago di cui non si può confermare la veridicità, a meno di non assistere personalmente all'evento. Perlo